24/01/11

Il SENSO DEL RISORGIMENTO E' o NON E' ANCORA ATTUALE?

Perché il Risorgimento ebbe successo? Cosa smosse il popolo, le città, i paesi, portandoli ad impugnare le armi in nome della Patria Italia Unita? Quei sentimenti e quei valori hanno ancora senso oggi?

Domenica scorsa ho assistito ad una delle Lezioni di storia 2011 - III Edizione L'identità Italiana, presso il cinema Odeon, a Firenze, tenuta da Alberto Banti (Docente di Storia contemporanea all'Università di Pisa) su La costruzione dell'identità nazionale italiana.

Il movimento risorgimentale mise in atto una politica 'nuova' poiché volle coinvolgere le masse mediante strumenti di comunicazione che puntassero direttamente al CUORE dell'individuo; ebbe radici nella piena Europa romantica,  dove le comunicazioni avvenivano in termini emotivi più che intellettuali, e dove i termini 'natìo' e 'nazione' stavano acquisendo un valore 'politico' soppiantando quello strettamente giuridico.

In Italia la situazione politica era frammentaria e divisa, e non esisteva un senso comune. Le nuove idee d'oltralpe furono ascoltate da poeti e scrittori che in un primo tempo rimasero incerti nelle definizioni: Foscolo nell'Ortis fece riferimento sia ad una nazione veneziana che ad una italiana, e così pure Vincenzo Cuoco parlò di nazione napoletana prima che italiana.

Ma come avvenne che una massa enorme di persone, così lontane tra loro per lingua, usi e costumi, si lasciò sedurre da idee di 'nazionalità' e 'unità' nell'arco di un ventennio, prima dello sbarco dei Mille?